Presso il Santagostino Imola, l’ambulatorio di reumatologia si impegna nella diagnosi e nel trattamento delle patologie infiammatorie e degenerative che interessano l’apparato locomotore e il connettivo.
La sede offre visite specialistiche condotte da reumatologi altamente qualificati, assicurando rapidità e un percorso di cura integrato, sempre orientato al recupero del benessere del paziente.
Cosa cura il reumatologo?
Il reumatologo è il medico specialista a cui rivolgersi per diagnosticare e trattare un ampio spettro di malattie reumatiche, ovvero tutte quelle condizioni che colpiscono articolazioni, muscoli, tendini e tessuti connettivi.
Tra queste rientrano:
- Artriti croniche, come l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica, la spondilite anchilosante e altre forme sieronegative.
- Artriti acute, come l’artrite settica o quella reattiva in seguito a infezioni.
- Malattie autoimmuni del connettivo, tra cui lupus eritematoso sistemico, sclerosi sistemica progressiva, connettiviti, dermatomiosite e polimiosite.
- Patologie degenerative, come l’artrosi a carico di ginocchia, anche, mani e colonna vertebrale.
- Disturbi muscolo-tendinei, tra cui tendiniti, epicondiliti, spalla dolorosa, lombosciatalgia, fibromialgia.
- Osteoporosi, una condizione silente ma progressiva che rende le ossa più fragili e soggette a fratture.
Il reumatologo valuta il quadro clinico complessivo e può indicare trattamenti farmacologici, fisioterapici o interventi mirati come le infiltrazioni articolari.
Quando è necessario consultare il reumatologo?
Una visita reumatologica è consigliata in presenza di dolori articolari o muscolari persistenti, rigidità al risveglio, gonfiore, calore o arrossamento delle articolazioni, oppure difficoltà nei movimenti non attribuibili a traumi.
Anche una sensazione di affaticamento inspiegabile, se accompagnata da questi sintomi, può indicare una patologia reumatica.
Intervenire tempestivamente permette di individuare precocemente l’origine del problema e pianificare un trattamento adeguato, limitando il rischio di danni articolari irreversibili.
Quali esami effettuare prima di una visita reumatologica?
In molti casi è possibile effettuare la prima visita reumatologica senza esami preliminari, ma il medico di base può suggerire alcune indagini utili per orientare la diagnosi. Tra le più comuni:
- Esami del sangue: VES, PCR (indici infiammatori), fattore reumatoide, CCP (anticorpi anti-citrullina), ANA, anti-DNA, ENA, ANCA, crioglobuline, C3 e C4.
- Esami strumentali: radiografie articolari, ecografie, TAC o risonanza magnetica, a seconda dei sintomi e delle articolazioni coinvolte.
Sarà comunque il reumatologo, dopo il primo colloquio clinico, a indicare con precisione quali accertamenti siano davvero necessari per completare il percorso diagnostico.
Visita reumatologica: in cosa consiste?
Presso gli ambulatori del Santagostino, la visita reumatologica è affidata a specialisti esperti nella diagnosi e nel trattamento delle principali patologie reumatiche.
Durante il primo incontro, il medico raccoglie una dettagliata anamnesi, analizzando i sintomi, la loro durata, la storia clinica del paziente e i fattori familiari.
Segue un esame obiettivo approfondito, con la valutazione dello stato di articolazioni, muscoli e mobilità. Se necessario, vengono prescritti esami di laboratorio o strumentali di approfondimento.
Nei casi indicati, il reumatologo può effettuare infiltrazioni intra- e periarticolari con cortisonici o acido ialuronico, particolarmente utili per la gestione del dolore o per rallentare l’evoluzione di malattie come l’artrosi.