La diarrea, cosa bisogna fare
La diarrea è un disturbo estremamente comune che tutti, almeno una volta nella vita, si trovano ad affrontare. Sebbene nella maggior parte dei casi si risolva spontaneamente in pochi giorni, può risultare fastidiosa e debilitante, oltre a rappresentare talvolta il segnale di condizioni che richiedono attenzione medica. Sapere come comportarsi e quando preoccuparsi è fondamentale per gestire al meglio questo problema.
Cos’è la diarrea
Per diarrea si intende l’emissione di feci di consistenza liquida o semiliquida, con una frequenza superiore alla norma. In termini medici, si parla di diarrea quando si verificano tre o più scariche di feci non formate nell’arco delle 24 ore.
Non è solo la frequenza a definire questo disturbo, ma anche le caratteristiche delle evacuazioni. Le feci diarroiche contengono un’elevata percentuale di acqua, risultando poco formate o del tutto liquide. Possono inoltre presentare variazioni di colore e, in alcuni casi, contenere muco o tracce di sangue.
È importante sottolineare che avere l’intestino più attivo del solito o evacuare feci morbide non significa necessariamente avere la diarrea. Il parametro chiave resta la combinazione tra consistenza alterata e aumento significativo della frequenza.
Come si classifica la diarrea
La diarrea viene classificata principalmente in base alla sua durata, un elemento che aiuta a orientare la diagnosi e il trattamento.
Diarrea acuta
È la forma più frequente e si risolve generalmente entro due settimane. Nella stragrande maggioranza dei casi è causata da infezioni virali o batteriche e tende a guarire spontaneamente senza necessità di terapie specifiche. Rappresenta un meccanismo di difesa dell’organismo per eliminare rapidamente agenti patogeni o sostanze nocive.
Diarrea persistente
Quando il disturbo si protrae oltre le due settimane ma si risolve entro il mese, si parla di diarrea persistente. Questa forma richiede generalmente una valutazione medica per identificarne la causa.
Diarrea cronica
Se le scariche liquide continuano per oltre quattro settimane, la diarrea viene definita cronica. In questi casi è fondamentale indagare le cause sottostanti attraverso esami specifici, poiché potrebbe essere il sintomo di patologie intestinali che necessitano di trattamento.
Le possibili cause della diarrea
Le ragioni per cui l’intestino può alterare il proprio funzionamento sono molteplici e spaziano da condizioni banali a problematiche più serie.
Infezioni gastrointestinali
Le gastroenteriti di origine virale rappresentano la causa più comune di diarrea acuta, specialmente nei mesi invernali. Rotavirus e norovirus sono tra i principali responsabili. Le infezioni batteriche, causate da patogeni come Salmonella, Campylobacter o Escherichia coli, sono spesso legate al consumo di alimenti o acqua contaminati. Anche alcuni parassiti intestinali possono provocare episodi diarroici, soprattutto in seguito a viaggi in aree a rischio.
Intolleranze e allergie alimentari
L’intolleranza al lattosio è una delle cause più frequenti di diarrea legata all’alimentazione. Chi ne soffre non produce quantità sufficienti di lattasi, l’enzima necessario per digerire lo zucchero del latte. Anche la celiachia, l’intolleranza al glutine, può manifestarsi con diarrea cronica. Le allergie alimentari vere e proprie provocano invece reazioni più immediate e spesso accompagnate da altri sintomi.
Farmaci
Numerosi medicinali possono avere la diarrea tra gli effetti collaterali. Gli antibiotici sono tra i principali responsabili, poiché alterano l’equilibrio della flora batterica intestinale. Anche antiacidi contenenti magnesio, alcuni antipertensivi, chemioterapici e farmaci antinfiammatori possono provocare questo disturbo.
Altre cause
Tra le ulteriori possibili cause si annoverano:
- sindrome dell’intestino irritabile
- malattie infiammatorie croniche intestinali come morbo di Crohn e colite ulcerosa
- ipertiroidismo
- interventi chirurgici sull’apparato digerente
- stress e stati ansiosi
- eccesso di dolcificanti artificiali come sorbitolo e mannitolo
Cosa fare in caso di diarrea
Quando si presenta un episodio di diarrea, l’obiettivo principale è evitare la disidratazione e favorire il recupero dell’intestino.
Mantenere l’idratazione
La perdita di liquidi rappresenta il rischio principale associato alla diarrea. È fondamentale bere frequentemente piccole quantità di liquidi, preferibilmente acqua, tè leggero, brodo vegetale o soluzioni reidratanti orali. Queste ultime sono particolarmente indicate perché reintegrano anche i sali minerali persi con le evacuazioni.
Vanno invece evitati alcol, bevande contenenti caffeina e bibite molto zuccherate, che possono peggiorare il quadro.
L’alimentazione durante la diarrea
Nei primi giorni è consigliabile seguire una dieta leggera che non affatichi l’intestino. Alimenti come riso in bianco, patate lesse, carote cotte, pollo o pesce al vapore, banane e mele sono generalmente ben tollerati. Il pane tostato e i crackers possono aiutare ad assorbire i liquidi in eccesso nell’intestino.
È preferibile evitare temporaneamente:
- latticini freschi
- cibi grassi e fritti
- alimenti ricchi di fibre come verdure crude e legumi
- spezie piccanti
- dolci elaborati
Man mano che i sintomi migliorano, si possono reintrodurre gradualmente gli alimenti abituali.
I fermenti lattici
L’assunzione di probiotici può aiutare a ripristinare l’equilibrio della flora intestinale, specialmente quando la diarrea è conseguente a una terapia antibiotica. I fermenti lattici contribuiscono a rinforzare le difese naturali dell’intestino e possono accelerare il recupero.
I farmaci antidiarroici
Medicinali come la loperamide possono essere utili per ridurre la frequenza delle scariche, ma vanno usati con cautela. In caso di diarrea infettiva, bloccare le evacuazioni può rallentare l’eliminazione dei patogeni. È sempre consigliabile consultare un medico o un farmacista prima di assumere questi farmaci, soprattutto se sono presenti febbre o sangue nelle feci.
Quando consultare un medico
La maggior parte degli episodi di diarrea si risolve spontaneamente entro pochi giorni. Esistono tuttavia situazioni in cui è importante rivolgersi tempestivamente a un professionista.
È necessario consultare un medico quando la diarrea persiste per più di tre giorni senza miglioramenti, quando è accompagnata da febbre elevata superiore ai 38,5°C, o quando si notano tracce di sangue o muco nelle feci.
Particolare attenzione va prestata ai segni di disidratazione: sete intensa, bocca secca, urine scarse e di colore scuro, vertigini, debolezza marcata e, nei casi più gravi, confusione mentale. Nei bambini piccoli e negli anziani la disidratazione può instaurarsi rapidamente e richiedere un intervento medico urgente.
Anche un dolore addominale intenso che non migliora dopo l’evacuazione, un recente viaggio in paesi tropicali o l’assunzione di antibiotici nelle settimane precedenti sono elementi che meritano una valutazione specialistica.