Venereologia, cos’è?
La venereologia è la specializzazione medica che studia e cura le malattie sessualmente trasmissibili. Si concentra sulle patologie trasmesse principalmente attraverso il contatto sessuale, ma considera anche altre modalità di trasmissione, come il contatto con sangue infetto o da madre a figlio durante la gravidanza.
Il venereologo, spesso in collaborazione con dermatologi, ginecologi e urologi, agisce per l’identificazione precoce delle infezioni, la prescrizione di terapie adeguate e l’educazione dei pazienti su comportamenti sessuali sicuri.
La venereologia, quindi, non si limita al trattamento delle patologie, ma promuove anche la consapevolezza e la prevenzione.
Venereologo: chi è e che cosa fa?
Il venereologo è il medico specialista nella diagnosi, cura e prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili. Si occupa di patologie come sifilide, gonorrea, clamidia, HIV/AIDS, herpes genitale, papilloma virus (HPV), epatiti a trasmissione sessuale e trichomoniasi.
Il suo compito principale è individuare precocemente le infezioni, proporre terapie adeguate e monitorare l’evoluzione clinica del paziente. Lavora spesso a stretto contatto con il dermatologo, poiché molte malattie veneree si manifestano anche a livello cutaneo e mucoso.
Oltre alla gestione terapeutica, il venereologo svolge un ruolo di primaria importanza nell’educazione sessuale, promuove:
- l’adozione di comportamenti responsabili
- l’uso di protezioni
- la partecipazione ai programmi di screening.
La sua attività non si limita alla cura delle malattie, ma si estende alla prevenzione primaria e alla sensibilizzazione sui rischi delle infezioni non diagnosticate o non trattate. L’intervento tempestivo del venereologo è fondamentale per ridurre la trasmissione e le complicanze a lungo termine delle MST.
Principali malattie sessualmente trasmissibili
Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) sono un ampio gruppo di infezioni che si trasmettono prevalentemente attraverso rapporti sessuali non protetti. Tra le più diffuse ci sono l’HIV, che attacca il sistema immunitario, e la sifilide, che evolve in più fasi e può avere gravi complicanze se non curata.
La gonorrea e la clamidia, spesso inizialmente asintomatiche, possono provocare infiammazioni e compromettere la fertilità. L’infezione da papilloma virus (HPV) è particolarmente importante per il suo legame con alcuni tumori, come quello della cervice uterina.
L’herpes genitale, che si manifesta con vescicole dolorose, tende a recidivare nel tempo. Anche epatiti virali come l’epatite B e C possono essere trasmesse sessualmente. Meno nota, ma comunque rilevante, è la trichomoniasi, causata da un parassita.
Quando andare dal venereologo
È consigliabile chiedere un consulto in ambito venereologia in presenza di sintomi come bruciore durante la minzione, perdite anomale, ulcere, lesioni o eruzioni cutanee nella zona genitale. Anche il dolore durante i rapporti sessuali o l’irritazione persistente possono essere segnali di infezione. È importante consultare il venereologo anche in assenza di sintomi dopo rapporti sessuali non protetti o in caso di cambio di partner, per uno screening completo delle principali infezioni sessuali.
Alcune MST possono rimanere silenti a lungo e manifestarsi solo quando hanno già causato complicanze. La diagnosi precoce consente trattamenti più efficaci e riduce il rischio di trasmissione ad altre persone. Inoltre, chi ha già contratto un’infezione sessuale dovrebbe effettuare controlli periodici per monitorare la propria salute. La visita dal venereologo serve anche per ricevere informazioni corrette sulla prevenzione e sui comportamenti sicuri da adottare.
Esami per le MST in ambito venereologia
Per diagnosticare le malattie sessualmente trasmissibili, il venereologo dispone di diversi strumenti. Gli esami del sangue servono a rilevare infezioni come HIV, sifilide, epatite B e C. Per infezioni batteriche come clamidia e gonorrea, vengono utilizzati tamponi uretrali, vaginali o rettali, o test molecolari su campioni di urine. L’infezione da papilloma virus viene diagnosticata attraverso il test HPV-DNA o, nel caso delle donne, anche attraverso il Pap-test.
L’herpes genitale può essere identificato tramite prelievo del contenuto delle vescicole o attraverso test sierologici. Per la trichomoniasi si può ricorrere all’osservazione microscopica del secreto vaginale o uretrale. In alcuni casi, il medico specialista propone screening combinati per identificare eventuali coinfezioni.
La scelta dell’esame più adatto dipende dai sintomi, dal tipo di esposizione a rischio e dalla storia clinica del paziente. Diagnosi accurate e rapide sono utili a impostare un trattamento tempestivo ed evitare complicazioni.