
La scoliosi: definizione, cause e classificazione della deviazione spinale
La scoliosi è una deviazione laterale permanente della colonna vertebrale che si manifesta su uno o più piani dello spazio, caratterizzata da una curvatura anomala che supera i 10 gradi quando misurata radiograficamente. Questa condizione ortopedica rappresenta una delle patologie spinali più comuni, colpendo circa il 2-3% della popolazione generale con variazioni significative in base all’età, al sesso e alla gravità della deformità.
La colonna vertebrale normale, vista posteriormente, dovrebbe apparire dritta, mentre vista lateralmente presenta curve fisiologiche che conferiscono stabilità e flessibilità alla struttura. Quando si sviluppa una scoliosi, la colonna assume una conformazione tridimensionale alterata, con rotazione vertebrale associata alla curvatura laterale, creando una deformità complessa che può influenzare non solo l’aspetto estetico, ma anche la funzione respiratoria e la qualità della vita.
La comprensione delle cause e dei meccanismi che portano allo sviluppo della scoliosi è fondamentale per orientare le strategie di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento appropriato. Mentre alcune forme di scoliosi hanno cause identificabili e specifiche, la maggior parte dei casi appartiene alla categoria idiopatica, dove l’origine rimane ancora parzialmente sconosciuta nonostante i notevoli progressi nella ricerca medica.
Definizione e caratteristiche della scoliosi
La definizione di scoliosi si basa su criteri radiografici specifici che permettono di distinguere questa patologia da normali variazioni posturali o deviazioni temporanee della colonna vertebrale.
Criteri radiografici:
- curvatura laterale della colonna superiore a 10 gradi misurata con l’angolo di Cobb
- rotazione vertebrale associata visibile nelle radiografie
- deformità strutturale permanente non correggibile volontariamente
- progressione potenziale della curvatura nel tempo.
L’indice di Cobb rappresenta il metodo standard internazionale per quantificare la gravità della scoliosi:
- identificazione delle vertebre terminali superiore e inferiore della curva
- tracciamento delle linee parallele ai piatti vertebrali terminali
- misurazione dell’angolo formato dall’intersezione delle perpendicolari
- classificazione della gravità in base ai gradi misurati.
Classificazione per gravità

Scoliosi lieve:
- angolo di Cobb tra 10-25 gradi
- spesso asintomatica dal punto di vista funzionale
- richiede principalmente monitoraggio periodico
- possibile trattamento conservativo con fisioterapia.
Scoliosi moderata:
- angolo di Cobb tra 25-40 gradi
- possibili sintomi funzionali e estetici
- candidata per trattamento ortesico
- necessita follow-up regolare per valutare progressione.
Scoliosi severa:
- angolo di Cobb tra 40-50 gradi
- compromissione funzionale significativa
- indicazione relativa al trattamento chirurgico
- impatto sulla capacità respiratoria.
Scoliosi molto severa:
- angolo di Cobb superiore a 50 gradi
- indicazione assoluta al trattamento chirurgico
- rischio di complicanze cardiopolmonari
- significativo impatto sulla qualità di vita.
Tipi anatomici di curvatura
Curvatura toracica:
- localizzata nella regione toracica della colonna
- spesso associata a deformità costale (gibbo costale)
- maggiore impatto sulla funzione respiratoria
- più frequente nelle forme gravi.
Curvatura lombare:
- interessamento della regione lombare
- minor impatto respiratorio
- possibili problemi di equilibrio del bacino
- spesso associata a compensi posturali.
Curvature combinate:
- presenza di multiple curve (doppia curva maggiore)
- pattern più complessi con curve primarie e compensatorie
- maggiore stabilità ma gestione terapeutica più complessa.
Cause della scoliosi
Tipo di scoliosi | Caratteristiche e cause |
---|---|
Scoliosi idiopatica |
La scoliosi idiopatica rappresenta l’85-90% di tutti i casi di scoliosi, caratterizzata dall’assenza di una causa identificabile nonostante approfondite indagini diagnostiche.
Fattori genetici:
Fattori ormonali:
Teoria della crescita asimmetrica:
|
Scoliosi congenita |
Le scoliosi congenite risultano da malformazioni vertebrali presenti alla nascita che alterano il normale sviluppo e crescita della colonna.
Difetti di formazione:
Difetti di segmentazione:
Difetti misti:
|
Scoliosi neuromuscolare |
Le scoliosi neuromuscolari derivano da patologie che interessano il sistema nervoso centrale, periferico o la muscolatura, compromettendo il controllo posturale della colonna.
Patologie neuromuscolari:
Patologie neurologiche:
Caratteristiche cliniche:
|
Scoliosi secondarie |
Scoliosi degenerativa dell’adulto:
Scoliosi post-traumatica:
Scoliosi sindromiche:
|
Fattori di rischio e predisposizione
Fattori demografici:
- sesso femminile con rapporto 8:1 nelle forme severe
- età puberale come periodo di maggior rischio di progressione
- razza con variazioni nell’incidenza tra diversi gruppi etnici.
Fattori ambientali e comportamentali:
- attività sportive asimmetriche (evidenze controverse)
- fattori nutrizionali e metabolici
- fattori psicosociali e stress durante la crescita
- esposizione a tossine durante lo sviluppo fetale.
Teorie patogenetiche emergenti
Teoria biomeccanica:
- alterazioni nella distribuzione delle forze lungo la colonna
- squilibri muscolari che influenzano la crescita vertebrale
- modificazioni della matrice extracellulare dei dischi intervertebrali.
Teoria vascolare:
- alterazioni della vascolarizzazione vertebrale durante la crescita
- ipossia locale che influenza lo sviluppo osseo
- modificazioni del flusso del liquido cerebrospinale.
Teoria neurobiologica:
- alterazioni del controllo propriocettivo dell’equilibrio
- disfunzioni del sistema vestibolare e dell’integrazione sensoriale
- modificazioni dei circuiti neurali che controllano la postura.
La principale causa della scoliosi rimane quindi multifattoriale e complessa, con la forma idiopatica che rappresenta la maggior parte dei casi. Nonostante i notevoli progressi nella comprensione dei meccanismi patogenetici, molti aspetti della genesi della scoliosi richiedono ancora approfondimenti scientifici. La ricerca attuale si concentra sull’identificazione di marcatori genetici, fattori ambientali modificabili e meccanismi biologici che potrebbero aprire nuove prospettive terapeutiche.
Il tipo di scoliosi più grave dal punto di vista prognostico è generalmente rappresentato dalle forme congenite con difetti multipli di formazione e segmentazione, seguita dalle scoliosi neuromuscolari progressive. Tuttavia, anche le forme idiopatiche possono raggiungere gradi di severità significativi, specialmente quando diagnosticate tardivamente o non adeguatamente monitorate durante il periodo di crescita.
L’identificazione precoce dei fattori di rischio e la comprensione delle diverse eziologie della scoliosi rappresentano elementi fondamentali per implementare strategie di screening efficaci, orientare le decisioni terapeutiche e migliorare gli outcome a lungo termine per i pazienti affetti da questa complessa patologia spinale.