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Le convulsioni: cosa sono, come iniziano e come gestirle

Le convulsioni rappresentano manifestazioni neurologiche acute caratterizzate da contrazioni muscolari involontarie, ritmiche o toniche, che derivano da un’attivazione elettrica anomala e sincronizzata di gruppi di neuroni cerebrali. Questi episodi possono variare enormemente nella loro presentazione clinica, dalla semplice assenza momentanea della coscienza alle drammatiche crisi tonico-cloniche generalizzate che coinvolgono tutto il corpo.

Comprendere cosa significa avere le convulsioni è fondamentale non solo per chi ne soffre direttamente, ma anche per familiari, colleghi e chiunque possa trovarsi a gestire una situazione di emergenza. Le convulsioni possono essere il sintomo di diverse condizioni neurologiche, dall’epilessia a disturbi metabolici acuti, e la loro corretta gestione può fare la differenza nella prevenzione di complicanze gravi.

La conoscenza dei meccanismi che stanno alla base delle convulsioni, dei loro diversi tipi e delle strategie di intervento rappresenta un elemento essenziale di educazione sanitaria. Molte persone hanno paure e pregiudizi legati alle convulsioni, spesso alimentati da informazioni errate o incomplete, rendendo necessaria una corretta informazione medico-scientifica per promuovere una gestione appropriata e ridurre lo stigma sociale associato.

Cosa sono le convulsioni

Le convulsioni originano da un’ipereccitabilità neuronale che porta a scariche elettriche sincronizzate e anomale nel cervello. In condizioni normali, l’attività elettrica cerebrale è regolata da un delicato equilibrio tra impulsi eccitatori e inibitori che mantiene la funzione neuronale coordinata e controllata.

Cosa succede al cervello quando si hanno le convulsioni

  • Perdita dell’equilibrio tra neurotrasmettitori eccitatori (glutammato) e inibitori (GABA).
  • Ipersincronia neuronale con scariche elettriche anomale.
  • Propagazione dell’attività elettrica patologica attraverso circuiti neurali.
  • Alterazione temporanea delle funzioni cerebrali normali.

Classificazione delle convulsioni

Tipo di convulsione Caratteristiche principali
Convulsioni parziali (focali)
  • Originano da una zona limitata del cervello
  • Possono rimanere localizzate o generalizzarsi secondariamente
  • Manifestazioni cliniche correlate all’area cerebrale coinvolta
Convulsioni parziali semplici
  • Coscienza mantenuta durante l’episodio
  • Sintomi motori, sensitivi o autonomici localizzati
  • Durata generalmente breve (1-2 minuti)
Convulsioni parziali complesse
  • Alterazione della coscienza durante l’episodio
  • Possibili automatismi (movimenti ripetitivi involontari)
  • Confusione post-critica prolungata
Convulsioni generalizzate
  • Coinvolgimento di entrambi gli emisferi cerebrali fin dall’inizio
  • Perdita di coscienza sempre presente
  • Manifestazioni bilaterali simmetriche

Tipi specifici di convulsioni generalizzate

Tipo di convulsione Caratteristiche principali
Convulsioni parziali (focali)
  • Originano da una zona limitata del cervello
  • Possono rimanere localizzate o generalizzarsi secondariamente
  • Manifestazioni cliniche correlate all’area cerebrale coinvolta
Convulsioni parziali semplici
  • Coscienza mantenuta durante l’episodio
  • Sintomi motori, sensitivi o autonomici localizzati
  • Durata generalmente breve (1-2 minuti)
Convulsioni parziali complesse
  • Alterazione della coscienza durante l’episodio
  • Possibili automatismi (movimenti ripetitivi involontari)
  • Confusione post-critica prolungata
Convulsioni generalizzate
  • Coinvolgimento di entrambi gli emisferi cerebrali fin dall’inizio
  • Perdita di coscienza sempre presente
  • Manifestazioni bilaterali simmetriche
Crisi tonico-cloniche (grande male)
  • Fase tonica con rigidità muscolare generalizzata
  • Fase clonica con scosse ritmiche
  • Durata tipica di 1-3 minuti
  • Confusione post-critica prolungata
Assenze (piccolo male)
  • Perdita di coscienza breve senza caduta
  • Interruzione improvvisa dell’attività in corso
  • Durata di pochi secondi
  • Più frequenti nell’infanzia e adolescenza
Crisi miocloniche
  • Scosse muscolari brusche e brevi
  • Possibile conservazione della coscienza
  • Coinvolgimento di singoli muscoli o gruppi muscolari

Differenza tra convulsioni e crisi epilettiche

La differenza tra convulsioni e crisi epilettiche è un concetto fondamentale che spesso genera confusione.

Termine Definizione e caratteristiche
Convulsioni
  • Termine generale per qualsiasi episodio di attività muscolare involontaria anomala
  • Possono essere epilettiche o non epilettiche
  • Sintomo che può avere diverse cause
  • Manifestazione clinica osservabile
Crisi epilettiche
  • Episodi ricorrenti di attività elettrica cerebrale anomala
  • Manifestazione di una condizione neurologica cronica (epilessia)
  • Tendenza alla ricorrenza spontanea
  • Richiedono trattamento anticonvulsivante a lungo termine

Convulsioni non epilettiche

Convulsioni febbrili:

  • comuni nei bambini tra 6 mesi e 5 anni
  • scatenate da febbre alta (>38.5°C)
  • generalmente benigne e autolimitanti
  • non indicano necessariamente epilessia futura.

Convulsioni metaboliche:

  • ipoglicemia severa con carenza di glucosio cerebrale
  • disturbi elettrolitici (iponatremia, ipocalcemia)
  • insufficienza renale o epatica grave
  • intossicazioni da farmaci o sostanze.

Convulsioni da astinenza:

  • astinenza da alcol (delirium tremens)
  • sospensione di benzodiazepine
  • astinenza da barbiturici
  • interruzione di anticonvulsivanti.

Pseudocrisi (convulsioni psicogene)

Caratteristiche distintive:

  • assenza di correlato elettroencefalografico anomalo
  • durata spesso prolungata (>5 minuti)
  • movimenti asincroni e variabili
  • possibile risposta a stimoli durante l’episodio
  • spesso associate a stress psicologico o disturbi psichiatrici.

Come iniziano le convulsioni

Come iniziano le convulsioni può variare significativamente, ma spesso esistono segnali premonitori che precedono l’episodio vero e proprio:

Sintomi prodromici:

  • irritabilità o cambiamenti dell’umore nelle ore o giorni precedenti
  • cefalea persistente o inusuale
  • disturbi del sonno o sonnolenza eccessiva
  • nausea o malessere generale
  • sensazione di “stranezza” o disagio indefinito.

Aura (nelle convulsioni parziali):

  • sensazioni specifiche che precedono immediatamente la crisi
  • durata di secondi o minuti prima della convulsione vera
  • caratteristiche costanti e riproducibili nello stesso paziente.

Tipi di aura

Aura sensitiva:

  • formicolii o alterazioni della sensibilità
  • sensazioni di caldo, freddo o intorpidimento
  • dolore o disestesie localizzate.

Aura visiva:

  • luci lampeggianti o colorate
  • macchie scure nel campo visivo
  • allucinazioni visive complesse
  • distorsioni della percezione visiva.

Aura uditiva:

  • ronzii, fischi o suoni non reali
  • sensazione di ovattamento
  • allucinazioni uditive.

Aura psichica:

  • sensazioni di “déjà vu” o “jamais vu”
  • paura immotivata o ansia intensa
  • sensazioni di estraniamento dalla realtà
  • alterazioni percettive complesse.

Fase convulsiva vera e propria

Inizio della crisi:

  • perdita improvvisa di coscienza nelle forme generalizzate
  • grido iniziale per contrazione del diaframma
  • caduta a terra se la persona è in piedi
  • inizio delle manifestazioni motorie.

Evoluzione temporale:

  • fase tonica: rigidità muscolare generalizzata (10-20 secondi)
  • fase clonica: scosse muscolari ritmiche (1-2 minuti)
  • fase di risoluzione: cessazione graduale dell’attività motoria
  • fase post-critica: recupero progressivo della coscienza.

Cosa fare durante una convulsione

Sapere cosa fare durante una convulsione può prevenire lesioni e complicanze, ma è importante agire con calma e seguire procedure specifiche.

cosa fare convulsioni santagostino imola

Misure di sicurezza immediate:

  • mantenere la calma e non farsi prendere dal panico
  • allontanare oggetti pericolosi dall’area circostante
  • posizionare qualcosa di morbido sotto la testa se possibile
  • allentare indumenti stretti attorno al collo
  • cronometrare la durata della convulsione.

Posizionamento del paziente:

  • girare delicatamente la persona sul fianco (posizione di sicurezza)
  • mantenere libere le vie aeree
  • evitare di trattenere o bloccare i movimenti convulsivi
  • non inserire oggetti in bocca (rischio di lesioni dentali o soffocamento).

Cosa non fare mai

cosa non fare convulsioni santagostino imola

Quando chiamare i soccorsi

Situazioni che richiedono intervento del 118:

  • prima convulsione in assoluto
  • durata superiore ai 5 minuti
  • convulsioni multiple senza recupero della coscienza
  • difficoltà respiratorie dopo la convulsione
  • trauma cranico durante la caduta
  • gravidanza
  • diabete noto o altre patologie croniche gravi.

Fase post-convulsiva

Gestione del periodo post-critico:

  • mantenere la persona in posizione di sicurezza
  • parlare con voce calma e rassicurante
  • non forzare il ritorno alla normale attività
  • offrire supporto emotivo e orientamento spazio-temporale
  • monitorare i parametri vitali se possibile.

Confusione post-critica:

  • durata variabile da minuti a ore
  • possibile agitazione o comportamento automatico
  • difficoltà di orientamento temporale e spaziale
  • necessità di supervisione continua.

Gestione a lungo termine e prevenzione

Trigger comuni:

  • privazione di sonno o ritmi sonno-veglia alterati
  • stress psicofisico intenso
  • luci lampeggianti o stimoli visivi specifici
  • alcol o droghe
  • febbre alta
  • cambiamenti ormonali (ciclo mestruale, gravidanza).

Strategie preventive:

  • mantenimento di ritmi di sonno regolari
  • gestione dello stress con tecniche di rilassamento
  • evitamento di trigger noti
  • aderenza scrupolosa alla terapia anticonvulsivante
  • controllo di patologie concomitanti (diabete, ipertensione).

Educazione del paziente e dei familiari

Autogestione:

  • riconoscimento precoce dei sintomi prodromici
  • tecniche di autocontrollo durante l’aura
  • gestione dello stress e dell’ansia anticipatoria
  • mantenimento di un diario delle crisi.

Supporto familiare:

  • educazione dei familiari sulla gestione delle crisi
  • pianificazione di strategie di sicurezza domestica
  • informazione di insegnanti e colleghi se appropriato
  • supporto psicologico per gestire l’impatto sociale.

Considerazioni sulla qualità di vita

Adattamenti dello stile di vita:

  • valutazione della sicurezza alla guida
  • modifiche dell’ambiente lavorativo se necessario
  • precauzioni durante attività sportive o ricreative
  • pianificazione per viaggi e attività sociali.

Supporto psicosociale:

  • counseling per gestire ansia e depressione
  • gruppi di supporto per pazienti con epilessia
  • educazione per ridurre lo stigma sociale
  • supporto nell’inserimento scolastico e lavorativo.

La gestione delle convulsioni richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge non solo aspetti medici, ma anche psicologici, sociali e educativi. L’obiettivo principale è garantire la sicurezza del paziente durante gli episodi convulsivi, ridurre la frequenza delle crisi attraverso terapie appropriate e mantenere la migliore qualità di vita possibile. La formazione delle persone che circondano il paziente rappresenta un elemento cruciale per creare un ambiente sicuro e di supporto.