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La pancreatite: sintomi, tipi e gestione di una patologia complessa

La pancreatite è una patologia infiammatoria del pancreas che può presentarsi in forma acuta o cronica, caratterizzata da un processo autodigestivo in cui gli enzimi pancreatici si attivano prematuramente all’interno della ghiandola, causando danno tissutale e infiammazione. Il pancreas è un organo fondamentale del sistema digestivo ed endocrino, responsabile della produzione di enzimi digestivi e ormoni come l’insulina e il glucagone.

Questa condizione medica può variare da episodi lievi e autolimitanti a forme gravi potenzialmente fatali, rendendo cruciale una diagnosi tempestiva e un trattamento appropriato. La pancreatite acuta si manifesta improvvisamente con sintomi intensi, mentre la pancreatite cronica è caratterizzata da un’infiammazione persistente che porta a danni strutturali permanenti della ghiandola.

La comprensione della pancreatite è importante perché cosa succede se hai la pancreatite e se la pancreatite è mortale sono domande che riflettono la serietà di questa condizione. La patologia può compromettere significativamente la qualità della vita e, nei casi più gravi, rappresentare un’emergenza medica che richiede intervento ospedaliero immediato.

Caratteristica Pancreatite acuta Pancreatite cronica
Insorgenza Improvvisa, episodica
Ore o giorni
Graduale, progressiva
Mesi o anni
Sintomi principali Dolore epigastrico intenso
Nausea e vomito
Febbre
Dolore addominale ricorrente
Steatorrea
Diabete mellito
Durata Autolimitante
Giorni o settimane
Permanente
Progressiva nel tempo
Alterazioni anatomiche Edema e necrosi
Reversibili se lievi
Fibrosi e calcificazioni
Irreversibili
Funzione pancreatica Temporaneamente compromessa
Possibile recupero completo
Insufficienza progressiva
Endocrina ed esocrina
Prognosi Buona se lieve
Grave se necrotizzante
Variabile
Dipende dalla progressione
Trattamento Supportivo
Digiuno, analgesia
Trattamento complicanze
Sintomatico
Enzimi pancreatici
Controllo diabete
Gestione dolore

Pancreatite acuta: manifestazioni e gravità

La pancreatite acuta si sviluppa quando gli enzimi digestivi pancreatici si attivano prematuramente all’interno della ghiandola invece che nel duodeno.

Meccanismo dell’autodigestione:

  • attivazione precoce del tripsinogeno in tripsina
  • attivazione a cascata di altri enzimi pancreatici
  • digestione del tessuto pancreatico da parte degli stessi enzimi
  • liberazione di mediatori infiammatori e citochine
  • possibile estensione dell’infiammazione ai tessuti circostanti

Evoluzione del processo infiammatorio:

  • fase iniziale: edema e infiltrazione leucocitaria
  • progressione: necrosi del parenchima pancreatico
  • complicanze: formazione di pseudocisti o ascessi
  • casi gravi: sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS)

Sintomi caratteristici della pancreatite acuta

Dolore addominale:

  • dolore epigastrico intenso e improvviso
  • irradiazione “a barra” verso la schiena
  • peggioramento in posizione supina
  • miglioramento con posizione seduta o piegata in avanti
  • intensità spesso descritta come “lancinante” o “trafittiva”

Sintomi gastrointestinali:

  • nausea persistente e vomito alimentare o biliare
  • distensione addominale con meteorismo
  • arresto dell’emissione di gas e feci (ileo paralitico)
  • perdita dell’appetito completa
  • sapore metallico o amaro in bocca

Manifestazioni sistemiche:

  • febbre che può raggiungere i 38-39°C
  • tachicardia con frequenza cardiaca elevata
  • disidratazione per perdite gastrointestinali
  • sudorazione profusa
  • malessere generale e prostrazione

Gravità e classificazione

Pancreatite acuta lieve:

  • assenza di insufficienza d’organo o complicanze locali
  • risoluzione spontanea entro pochi giorni
  • mortalità inferiore al 1%
  • gestione prevalentemente conservativa

Pancreatite acuta moderata:

  • insufficienza d’organo transitoria (<48 ore)
  • complicanze locali senza infezione
  • necessità di supporto medico intensivo
  • mortalità del 5-10%

Pancreatite acuta grave:

  • insufficienza d’organo persistente (>48 ore)
  • complicanze locali con possibile infezione
  • necessità di terapia intensiva
  • mortalità del 20-40% se non trattata adeguatamente

Pancreatite cronica: evoluzione e conseguenze

La pancreatite cronica è caratterizzata da infiammazione persistente che porta a modificazioni strutturali irreversibili del pancreas:

Alterazioni anatomiche:

  • fibrosi progressiva del parenchima pancreatico
  • atrofia delle cellule acinari produttrici di enzimi
  • calcificazioni intraductali e del parenchima
  • dilatazione e stenosi irregolari del dotto pancreatico principale
  • possibile coinvolgimento delle isole di Langerhans

Evoluzione temporale:

  • sviluppo graduale nell’arco di mesi o anni
  • alternanza di episodi acuti e periodi asintomatici
  • progressiva perdita della funzione pancreatica
  • comparsa tardiva di insufficienza pancreatica esocrina ed endocrina

Sintomi della pancreatite cronica

Dolore cronico:

  • dolore epigastrico persistente di intensità variabile
  • irradiazione dorsale caratteristica
  • peggioramento dopo i pasti, specialmente ricchi di grassi
  • possibile diminuzione con il progredire della malattia
  • impatto significativo sulla qualità della vita

Insufficienza pancreatica esocrina:

  • steatorrea con feci grasse, voluminose e maleodoranti
  • malassorbimento di vitamine liposolubili (A, D, E, K)
  • perdita peso progressiva nonostante appetito normale
  • flatulenza eccessiva e crampi addominali
  • carenze nutrizionali multiple

Insufficienza pancreatica endocrina:

  • diabete mellito secondario (diabete pancreatico)
  • instabilità glicemica con episodi ipoglicemici
  • maggiore rischio di complicanze diabetiche
  • necessità di terapia insulinica nella maggior parte dei casi

Cause e fattori di rischio

Cause della Pancreatite Acuta
Causa % Frequenza Età tipica Sesso prevalente Prevenzione
Calcolosi biliare Migrazione calcoli nel coledoco 40-50% > 65 anni Peak 70-80 anni Femminile Rapporto 6:1 Controllo peso
Dieta povera di grassi
Colecistectomia se indicata
Consumo di alcol Tossicità diretta e precipitazione proteine 25-35% 30-50 anni Età giovane-adulta Maschile Rapporto 4:1 Moderazione/astensione da alcol
Supporto per dipendenza
Ipertrigliceridemia Livelli > 1000 mg/dL 2-5% 40-60 anni Età media Maschile Lieve prevalenza Controllo lipidi
Dieta ipoglicidica
Fibrati se necessari
Farmaci Azatioprina, valproato, tetracicline 1-4% Variabile Dipende dal farmaco Entrambi Uguale distribuzione Monitoraggio farmaci ad alto rischio
Sospensione se possibile
Post-ERCP Manipolazione endoscopica 2-9% Variabile Dipende dall’indicazione Entrambi Uguale distribuzione Tecnica atraumatica
Profilassi con FANS rectali
Ipercalcemia Iperparatiroidismo, neoplasie 1-2% > 50 anni Età avanzata Femminile Iperparatiroidismo Controllo calcemia
Trattamento causa sottostante
Idiopatica Causa non identificabile 10-15% Variabile Tutte le età Entrambi Uguale distribuzione Indagini approfondite
Follow-up per cause occulte

Cause della pancreatite cronica

Alcol (70-80% dei casi):

  • consumo prolungato di quantità eccessive di alcol
  • soglia variabile ma generalmente >50-80g/die per anni
  • l’alimento più dannoso per il pancreas in termini di quantità e durata
  • associazione dose-dipendente con sviluppo della malattia

Cause genetiche:

  • mutazioni del gene CFTR (fibrosi cistica)
  • mutazioni del gene PRSS1 (pancreatite ereditaria)
  • mutazioni del gene SPINK1
  • deficit di alfa-1-antitripsina

Altre eziologie:

  • pancreatite autoimmune
  • ostruzione del dotto pancreatico principale
  • pancreatite tropicale (malnutrizione)
  • idiopatica (10-20% dei casi)

Diagnosi della pancreatite

La diagnosi della pancreatite acuta richiede la presenza di almeno 2 dei seguenti criteri.

Parametri Diagnostici Pancreatite Acuta
Parametro Valori/Criteri Interpretazione clinica Note
Amilasi sierica > 3 volte il limite superiore normale
VN: 30-110 U/L
Diagnosi di pancreatite acuta se associata a sintomi clinici Può normalizzarsi rapidamente
Lipasi sierica > 3 volte il limite superiore normale
VN: 10-140 U/L
Più specifica dell’amilasi per diagnosi pancreatica Rimane elevata più a lungo
Score di Ranson
All’ammissione (0-48h)
All’ammissione:
• Età > 55 anni
• Leucociti > 16.000/μL
• Glicemia > 200 mg/dL
• LDH > 350 U/L
• AST > 250 U/L

Entro 48h:
• Calo ematocrito > 10%
• Aumento BUN > 5 mg/dL
• Calcemia < 8 mg/dL
• PaO₂ < 60 mmHg
• Deficit di basi > 4 mEq/L
• Sequestro liquidi > 6L
0-2 punti: Mortalità ≤ 2%
3-4 punti: Mortalità 15%
5-6 punti: Mortalità 40%
> 6 punti: Mortalità > 50%
Valutazione completa solo dopo 48h
APACHE II Score
Nelle prime 24h
Sistema a punti basato su:
• 12 variabili fisiologiche
• Età
• Stato di salute cronico
Range: 0-71 punti
< 8 punti: Mortalità < 4%
8-14 punti: Mortalità 8-15%
> 14 punti: Mortalità > 25%

Cut-off > 8: Pancreatite severa
Più precoce del Ranson, valutabile subito

Classificazione di gravità (Classificazione di Atlanta rivista 2012)

Pancreatite lieve
• Assenza di insufficienza d’organo
• Assenza di complicanze locali
• Ranson < 3 o APACHE II < 8
Pancreatite moderatamente severa
• Insufficienza d’organo transitoria (< 48h)
• Complicanze locali senza insufficienza persistente
• Ranson 3-4 o APACHE II 8-14
Pancreatite severa
• Insufficienza d’organo persistente (> 48h)
• Coinvolgimento di uno o più organi (respiratorio, renale, cardiovascolare)
• Ranson ≥ 5 o APACHE II > 14
Nota clinica: La valutazione della gravità deve essere dinamica e rivalutata quotidianamente durante il ricovero. I score predittivi hanno valore prognostico ma non sostituiscono il giudizio clinico.

Sintomi clinici:

  • dolore addominale compatibile con pancreatite acuta
  • insorgenza acuta e intensità severa
  • localizzazione epigastrica con irradiazione dorsale

Alterazioni laboratoristiche:

  • lipasi sierica >3 volte il limite superiore della norma
  • amilasi sierica >3 volte il limite superiore della norma
  • lipasi più specifica dell’amilasi per diagnosi di pancreatite

Alterazioni dell’imaging:

  • TC addome con contrasto che mostra alterazioni pancreatiche
  • edema, necrosi o complicanze locali
  • RM addome per casi dubbi o allergia al contrasto

Esami di laboratorio

Enzimi pancreatici:

  • lipasi: più specifica e rimane elevata più a lungo
  • amilasi: meno specifica, può essere normale nel 10% dei casi
  • elastasi-1 fecale per valutazione funzione esocrina

Indici di gravità:

  • proteina C reattiva (PCR) come marker infiammatorio
  • procalcitonina per sospetto di infezione
  • lattato deidrogenasi (LDH) per necrosi tissutale
  • conta leucocitaria e formula

Valutazione delle complicanze:

  • creatinemia per funzionalità renale
  • bilirubina e transaminasi per coinvolgimento biliare
  • glicemia per funzionalità endocrina
  • calcio sierico (può essere ridotto)

Imaging diagnostico

TC addome con contrasto:

  • gold standard per stadiazione della pancreatite acuta
  • identificazione di necrosi pancreatica
  • valutazione di complicanze (pseudocisti, ascessi)
  • guida per eventuali procedure interventistiche

Risonanza magnetica (RM):

  • MRCP per studio dei dotti pancreatici e biliari
  • alternativa in caso di allergia al contrasto iodato
  • maggior dettaglio per patologie croniche
  • valutazione di varianti anatomiche

Ecografia addominale:

  • primo esame per sospetto di origine biliare
  • identificazione di calcoli biliari
  • valutazione di dilatazione delle vie biliari
  • limitata dalla presenza di gas intestinali

Complicanze e prognosi

Complicanze locali:

  • necrosi pancreatica sterile o infetta
  • pseudocisti pancreatiche
  • ascessi pancreatici o peripancreatici
  • trombosi della vena splenica
  • ostruzione duodenale o biliare

Complicanze sistemiche:

  • insufficienza respiratoria acuta
  • insufficienza renale acuta
  • shock ipovolemico
  • coagulazione intravascolare disseminata (CID)
  • encefalopatia pancreatica

Fattori prognostici

Score di gravità (Ranson, APACHE II):

  • età, globuli bianchi, glicemia, LDH
  • deficit di base, urea, calcio, PaO2
  • sequestro di liquidi, calo dell’ematocrito
  • predizione della mortalità e necessità di terapia intensiva

Mortalità:

  • pancreatite acuta lieve: <1%
  • pancreatite acuta grave: 15-25%
  • necrosi infetta: 30-50%
  • mortalità precoce per SIRS e insufficienza multiorgano
  • mortalità tardiva per sepsi e complicanze infettive

Trattamento della pancreatite

Il trattamento della pancreatite acuta si basa principalmente su terapia di supporto, nutrizione e gestione delle eventuali complicanze.

Terapia di supporto:

  • digiuno iniziale per mettere il pancreas a riposo
  • idratazione endovenosa aggressiva nelle prime 24 ore
  • controllo del dolore con analgesici appropriati
  • correzione degli squilibri elettrolitici
  • monitoraggio dei parametri vitali

Nutrizione:

  • ripresa dell’alimentazione orale precoce quando possibile
  • dieta a basso contenuto di grassi inizialmente
  • nutrizione enterale se digiuno prolungato
  • nutrizione parenterale solo in casi selezionati

Trattamento delle complicanze:

  • drenaggio percutaneo o chirurgico di raccolte infette
  • debridement necrosectomico per necrosi infetta
  • ERCP per rimozione di calcoli nel coledoco
  • supporto dell’insufficienza d’organo in terapia intensiva

Trattamento della pancreatite cronica

Controllo del dolore:

  • analgesici non oppioidi come prima scelta
  • oppioidi per dolore severo non controllato
  • blocchi nervosi (plesso celiaco) per dolore intrattabile
  • procedure chirurgiche nei casi refrattari

Terapia sostitutiva:

  • enzimi pancreatici (lipasi, amilasi, proteasi) ai pasti
  • supplementazione di vitamine liposolubili
  • terapia insulinica per diabete pancreatico
  • controllo glicemico intensivo

Modifiche dello stile di vita:

  • astensione completa dall’alcol
  • cessazione del fumo
  • dieta frazionata a basso contenuto di grassi
  • supporto nutrizionale specialistico

Interventi chirurgici

Chirurgia per pancreatite cronica:

  • duodenocefalopancreasectomia (Whipple)
  • pancreasdigiunostomia laterolaterale (Puestow)
  • pancreasectomia distale con preservazione splenica
  • trapianto di pancreas in casi selezionati

Criteri per intervento chirurgico:

  • dolore intrattabile nonostante terapia medica
  • sospetto di malignità
  • ostruzione biliare o duodenale
  • complicanze locali (pseudocisti sintomatiche)

Prevenzione e modifiche dello stile di vita

La prevenzione della pancreatite può avvenire su due livelli: una prevenzione primaria e una secondaria.

Prevenzione primaria

Controllo dei fattori di rischio:

  • moderazione del consumo di alcol
  • mantenimento di un peso corporeo normale
  • controllo della trigliceridemia
  • gestione appropriata della calcolosi biliare

Abitudini alimentari salutari:

  • dieta ricca di frutta e verdura
  • limitazione dei grassi saturi
  • evitamento di pasti abbondanti e ricchi di grassi
  • idratazione adeguata

Prevenzione secondaria

Dopo episodio di pancreatite acuta:

  • identificazione e correzione della causa scatenante
  • colecistectomia laparoscopica per pancreatite biliare
  • astensione dall’alcol in caso di pancreatite alcolica
  • controllo periodico degli enzimi pancreatici

Stile di vita per pancreatite cronica:

  • dieta a basso contenuto di grassi (<30% delle calorie)
  • pasti piccoli e frequenti (5-6 al giorno)
  • assunzione di enzimi pancreatici prima dei pasti
  • evitamento di alimenti che peggiorano i sintomi

La pancreatite rappresenta una condizione medica complessa che richiede un approccio multidisciplinare per la diagnosi, il trattamento e la gestione delle complicanze. La prognosi dipende dal tipo di pancreatite, dalla tempestività della diagnosi e dall’aderenza alle modifiche dello stile di vita. Mentre la pancreatite acuta può essere un’emergenza medica con rischio per la vita, la pancreatite cronica è una condizione debilitante che richiede management a lungo termine. La prevenzione attraverso la moderazione dell’alcol e il controllo dei fattori di rischio rimane l’approccio più efficace per ridurre l’incidenza di questa patologia.