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Gastroscopia: come si esegue, cosa si vede e quando farla

La gastroscopia, anche chiamata esofagogastroduodenoscopia (EGDS), è un esame diagnostico che permette di visualizzare dall’interno l’apparato digerente superiore. Attraverso uno strumento flessibile dotato di videocamera, il gastroenterologo può esaminare con precisione l’esofago, lo stomaco e la prima parte dell’intestino tenue, chiamata duodeno.

Si tratta di una procedura endoscopica fondamentale per la diagnosi di numerose patologie gastrointestinali. La gastroscopia consente non solo di osservare le mucose, ma anche di eseguire prelievi di tessuto (biopsie) per analisi più approfondite e, in alcuni casi, di effettuare piccoli interventi terapeutici.

Che cos’è la gastroscopia

La gastroscopia è una procedura medica di tipo endoscopico che consente di esaminare direttamente il tratto digestivo superiore attraverso l’utilizzo di uno strumento chiamato gastroscopio. Questo è un tubo flessibile del diametro di circa 8-12 mm, dotato di una piccola telecamera e una fonte luminosa all’estremità che trasmette le immagini in tempo reale su un monitor ad alta definizione.

L’esame viene eseguito da un medico gastroenterologo specializzato e rappresenta il gold standard per la diagnosi delle patologie di esofago, stomaco e duodeno, con un’accuratezza diagnostica superiore al 95% per lesioni organiche come ulcere e tumori.

Come si esegue la gastroscopia

L’esecuzione della gastroscopia richiede generalmente dai 5 ai 15 minuti, anche se può prolungarsi fino a 30 minuti se vengono eseguite procedure operative come biopsie o rimozione di polipi. Il paziente viene fatto sdraiare sul fianco sinistro e, dopo aver applicato uno spray anestetico in gola per ridurre il riflesso del vomito, il medico introduce delicatamente il gastroscopio attraverso la bocca.

Viene posizionato un boccaglio tra i denti per mantenere aperta la bocca, agevolare la respirazione durante l’esame e proteggere i denti. Durante la procedura viene insufflata dell’aria nello stomaco per distendere le pareti degli organi e permettere una migliore visualizzazione.

Nella maggior parte dei casi viene proposta una sedazione cosciente, che rende l’esame più confortevole senza richiedere un’anestesia generale. Il paziente rimane sveglio ma rilassato, avvertendo poco o nessun fastidio durante la procedura. In alternativa, la gastroscopia può essere eseguita anche per via transnasale con uno strumento più sottile, particolarmente indicata per pazienti ansiosi, anziani o con problemi cardiorespi

ratori.

Cosa si vede con la gastroscopia

La gastroscopia permette di individuare diverse condizioni patologiche dell’apparato digerente superiore:

Patologie infiammatorie:

  • gastrite (infiammazione dello stomaco)
  • esofagite (infiammazione dell’esofago)
  • duodenite (infiammazione del duodeno)

Lesioni ulcerative:

  • ulcere peptiche gastriche
  • ulcere duodenali
  • lesioni da reflusso gastroesofageo

Neoplasie e lesioni precancerose:

  • tumori dell’esofago, stomaco o duodeno
  • polipi gastrici e duodenali
  • esofago di Barrett
  • lesioni precancerose della mucosa

Infezioni:

Altre condizioni:

  • varici esofagee (dilatazioni venose)
  • stenosi o restringimenti
  • ernie iatali
  • sanguinamenti attivi o recenti
  • malformazioni anatomiche
  • malattia celiaca (tramite biopsia duodenale)

Durante la gastroscopia il medico può anche eseguire procedure terapeutiche come arrestare emorragie, distendere zone affette da stenosi, rimuovere polipi o corpi estranei ingeriti accidentalmente.

Come prepararsi all’esame

La preparazione alla gastroscopia è fondamentale per la buona riuscita dell’esame:

Digiuno:

  • 8 ore di digiuno completo da cibi solidi prima dell’esame
  • se l’esame è al mattino: digiuno dalla mezzanotte precedente
  • se l’esame è nel pomeriggio: possibile leggera colazione (tè, fette biscottate) entro le 7:00, poi digiuno
  • acqua consentita fino a 2-3 ore prima dell’esame

Farmaci:

  • informare il medico di tutti i farmaci assunti
  • sospensione di anticoagulanti (Coumadin, Sintrom) 5 giorni prima secondo indicazione medica
  • sospensione di inibitori della pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo) 5 giorni prima
  • sospensione di antiacidi il giorno precedente
  • pazienti diabetici: concordare con il medico curante la modalità di assunzione della terapia

Altre indicazioni:

  • comunicare eventuali allergie a farmaci o anestetici
  • informare di patologie cardiache, polmonari o disturbi della coagulazione
  • presentarsi accompagnati se si opta per la sedazione
  • portare referti di esami precedenti
  • evitare di fumare prima dell’esame

Cosa fare dopo la gastroscopia

Al termine della gastroscopia, il paziente viene trasferito in una sala di osservazione dove rimane sotto controllo per circa 30-60 minuti, tempo necessario affinché svaniscano gli effetti della sedazione e dell’anestetico locale. È normale avvertire una sensazione di gonfiore addominale dovuta all’aria insufflata durante l’esame, che si risolve spontaneamente nel giro di poche ore.

Alimentazione:

  • riprendere a bere dopo circa 20-30 minuti dall’esame (quando l’effetto dell’anestetico spray è svanito)
  • iniziare con piccoli sorsi d’acqua
  • riprendere gradualmente l’alimentazione con cibi leggeri e facilmente digeribili
  • se eseguita biopsia: evitare cibi troppo caldi o piccanti per le prime 24 ore

Effetti post-esame:

  • possibile lieve mal di gola (si risolve spontaneamente)
  • sensazione di gonfiore addominale
  • dopo sedazione: non guidare per 12-24 ore
  • evitare attività che richiedono attenzione per almeno 12 ore

Quando contattare il medico:

  • dolore addominale intenso e persistente
  • vomito con sangue
  • febbre superiore a 38°C
  • difficoltà respiratorie
  • feci nere e catramose (melena) nei giorni successivi

Quando è necessaria una gastroscopia

La gastroscopia viene prescritta dal medico gastroenterologo in presenza di sintomi persistenti o per approfondire condizioni sospette:

Sintomi indicativi:

  • bruciore di stomaco frequente (pirosi) non responsivo alla terapia
  • dolore epigastrico (parte alta dell’addome) persistente
  • difficoltà a deglutire (disfagia)
  • nausea o vomito ricorrenti
  • sanguinamento digestivo (ematemesi o melena)
  • anemia da carenza di ferro non spiegabile
  • perdita di peso involontaria

Indicazioni specifiche:

  • sospetto di ulcera gastrica o duodenale
  • sospetta infezione da Helicobacter pylori
  • controllo dell’esofago di Barrett
  • familiarità per tumori gastrici
  • reflusso gastroesofageo cronico
  • screening in pazienti oltre i 45-50 anni con sintomi persistenti
  • monitoraggio post-trattamento di patologie diagnosticate

Costo della gastroscopia

Il costo di una gastroscopia varia in base alla struttura e alle modalità di esecuzione:

Servizio Sanitario Nazionale:

  • necessaria prescrizione del medico di base o specialista
  • pagamento del ticket quando dovuto (variabile per regione)
  • tempi di attesa secondo priorità clinica
  • esame gratuito nei programmi di screening

Strutture private:

  • range di costo generalmente tra 150-400 euro
  • variabilità secondo inclusione della sedazione
  • tempi di attesa generalmente ridotti

Cosa può essere incluso:

  • visita preliminare con il gastroenterologo
  • esame endoscopico
  • sedazione (cosciente o profonda)
  • eventuali biopsie
  • esame istologico dei campioni
  • visita di controllo con consegna risultati
  • refertazione con documentazione fotografica

Quando si prenota una gastroscopia a Imola o in altre località, è consigliabile informarsi preventivamente su cosa è compreso nel costo per evitare spese impreviste. Alcune strutture offrono pacchetti completi che includono tutti questi servizi.