Tendiniti: sintomi, cause e trattamenti efficaci
Le tendiniti sono infiammazioni dei tendini, quelle strutture fibrose che collegano i muscoli alle ossa e permettono il movimento delle articolazioni. Quando un tendine si infiamma, si verifica una condizione dolorosa che può limitare significativamente la mobilità e la funzionalità dell’area interessata.
Questa patologia può colpire qualsiasi tendine del corpo, ma alcune sedi sono più frequentemente interessate: spalla, gomito, polso, ginocchio, caviglia e tallone. Le tendiniti rappresentano uno dei disturbi muscolo-scheletrici più comuni, specialmente tra chi pratica attività sportive o svolge lavori che richiedono movimenti ripetitivi.
È importante distinguere la tendinite acuta, caratterizzata da un’infiammazione improvvisa, dalla tendinopatia cronica, una condizione degenerativa che si sviluppa nel tempo a causa di microtraumi ripetuti che danneggiano progressivamente la struttura del tendine.
Cosa sono le tendiniti
I tendini sono robuste strutture fibrose di tessuto connettivo, dal colorito madreperlaceo, composte principalmente da due tipi di proteine: il collagene e l’elastina. Queste strutture sono essenziali per il movimento delle articolazioni, dal momento che trasformano la forza generata dalla contrazione muscolare in spostamento.
Con il passare del tempo, i tendini possono subire usura e danneggiamento, dando origine alla tendinite. Quando l’infiammazione coinvolge anche la membrana sinoviale (il rivestimento che ricopre alcuni tendini), si parla di tenosinovite.
La tendinite si verifica solitamente in età media o avanzata, quando i tendini si indeboliscono e sono più predisposti alle lesioni e alle infiammazioni. L’indebolimento del tendine deriva generalmente da molte piccole lacerazioni che si producono nel tempo.
Sintomi delle tendiniti
Il sintomo principale delle tendiniti è il dolore localizzato nella zona del tendine interessato, che aumenta durante il movimento e alla palpazione. Questo dolore può manifestarsi in modi diversi: alcuni pazienti avvertono un fastidio costante, altri un dolore acuto che si presenta durante specifici movimenti o attività.
Caratteristiche del dolore:
- peggiora con il movimento e l’utilizzo dell’articolazione coinvolta
- migliora con il riposo
- nelle fasi iniziali: presente solo durante l’attività fisica intensa
- se non trattato: può persistere anche a riposo e durante la notte
Altri sintomi comuni:
- gonfiore nell’area del tendine infiammato
- rigidità articolare, specialmente al mattino o dopo periodi prolungati di inattività
- sensibilità al tatto nella zona interessata
- sensazione di calore locale
- limitazione della mobilità articolare nei casi più severi
- sensazione di scricchiolio o crepitio durante il movimento del tendine (crepitio)
- difficoltà a compiere gesti quotidiani (pettinarsi, vestirsi, afferrare oggetti)
Come si fa a capire se è tendinite
Riconoscere una tendinite non è sempre semplice, poiché i sintomi possono essere simili ad altre patologie articolari o muscolari.
Segnali caratteristici
Elementi che fanno sospettare una tendinite:
- dolore ben localizzato che si accentua con movimenti specifici
- comparsa del dolore dopo attività fisica intensa, movimenti ripetitivi o trauma diretto
- il fastidio migliora significativamente con il riposo e ricompare quando si riprende l’attività
- dolore alla palpazione diretta del tendine
Diagnosi medica
La diagnosi definitiva spetta al medico attraverso una visita ortopedica specialistica:
Esame clinico:
- valutazione del dolore alla palpazione del tendine
- test della mobilità articolare
- verifica della forza muscolare
- manovre specifiche che provocano dolore confermando il coinvolgimento tendineo
Esami strumentali:
- Ecografia: particolarmente utile per visualizzare l’infiammazione e l’ispissimento del tendine, escludere malattie dei tessuti molli e valutare la gravità della lesione
- Risonanza magnetica (RMN): utilizzata nei casi più complessi per escludere lesioni parziali o complete del tendine, valutare le strutture circostanti e fornire maggiore precisione nell’individuare l’entità del disturbo
- Radiografia: può mostrare depositi di calcio intorno al tendine, utile per confermare alcune forme di tendinite (es. tendinite calcifica)
Cause delle tendiniti
Le tendiniti si sviluppano per diverse ragioni, spesso in combinazione tra loro:
Cause principali
Sovraccarico funzionale:
- stress ripetitivi oltre la capacità di resistenza del tendine
- sport che richiedono gesti ripetitivi (tennis, golf, corsa, sollevamento pesi)
- movimenti ripetitivi lavorativi o posture scorrette protratte
Traumi:
- traumi diretti (colpi, cadute)
- lesioni traumatiche improvvise
Fattori legati all’età:
- con l’invecchiamento i tendini perdono elasticità
- dopo i 40 anni aumenta significativamente la probabilità di tendinopatie
- usura cronica dei tendini
Fattori di rischio
Alterazioni biomeccaniche:
- squilibri posturali
- difetti di simmetria posturale congeniti
- scarsa preparazione fisica prima dell’attività sportiva
Condizioni mediche:
- diabete
- artrite reumatoide
- dislipidemie e ipercolesterolemia
- gotta
- obesità e sovrappeso (sovraccarico tendineo)
Fattori ambientali:
- disidratazione
- carenze nutrizionali
- assunzione prolungata di alcuni farmaci (fluorochinoloni, cortisonici)
Come togliere l’infiammazione ai tendini
Il trattamento delle tendiniti si basa inizialmente su approcci conservativi che mirano a ridurre l’infiammazione e favorire la guarigione.
Trattamento conservativo
Riposo:
- fondamentale nelle fasi acute
- ridurre o sospendere temporaneamente l’attività che ha causato il problema
- astensione per 2-3 settimane dai movimenti che causano dolore (solitamente sufficiente per miglioramento significativo)
Crioterapia (ghiaccio):
- applicazione per 15-20 minuti più volte al giorno
- particolarmente efficace nelle prime 48-72 ore dall’insorgenza
- riduce infiammazione e dolore
Immobilizzazione:
- utilizzo di tutori o bendaggi per scaricare il tendine
- limitare movimenti dannosi durante la guarigione
- in casi selezionati: uso di gesso
Terapia farmacologica
Antinfiammatori non steroidei (FANS):
- trattamento di prima scelta
- ibuprofene, ketoprofene, naprossene
- disponibili in formulazioni orali e topiche (gel, crema)
- durata tipica: 7-10 giorni
- assumere sotto controllo medico
Corticosteroidi:
- se sintomatologia estremamente grave
- infiltrazioni nella guaina tendinea
- limitare il numero di infiltrazioni (rischio di indebolimento tendineo)
Fisioterapia
La fisioterapia gioca un ruolo cruciale nel trattamento e prevenzione delle recidive:
Terapie fisiche:
- laserterapia
- ultrasuoni
- tecarterapia
- onde d’urto (efficaci nel ridurre infiammazione e stimolare rigenerazione tissutale)
Esercizi terapeutici:
- esercizi di stretching (fase iniziale)
- rinforzo muscolare progressivo
- esercizi di mobilità articolare
- essenziali per recupero completo della funzionalità
Trattamenti avanzati
Infiltrazioni:
- plasma ricco di piastrine (PRP)
- acido ialuronico
- eseguite dallo specialista quando trattamenti conservativi non hanno dato risultati
Chirurgia:
- necessaria solo nei casi più gravi
- in caso di lesioni complete del tendine
- quando terapie conservative si sono rivelate insufficienti
- in caso di rottura: rinsaldare i due capi del tendine
Sedi più colpite da tendinite
Spalla (cuffia dei rotatori):
- caso più comune di dolore alla spalla
- dolore quando si solleva il braccio (tra 40° e 120°)
- dolore notturno sdraiandosi sul braccio interessato
Gomito:
- epicondilite (gomito del tennista)
- epitrocleite (gomito del golfista)
Polso:
- tendinite di De Quervain
- dolore al lato del pollice
Ginocchio:
- tendinite rotulea
- tendinite del popliteo
Tallone:
- tendinite di Achille
- dolore nella parte posteriore del tallone
Anca:
- borsite trocanterica (include tendini vicino al trocantere)
Prevenzione delle tendiniti
Prevenire le tendiniti è possibile adottando strategie efficaci:
Prima dell’attività fisica:
- riscaldamento adeguato per preparare i tendini allo sforzo
- stretching dopo l’attività per mantenere l’elasticità
- aumento graduale dell’intensità e durata
- evitare sovraccarichi improvvisi
Durante l’attività sportiva:
- alternare allenamenti intensi con periodi di recupero adeguati
- variare il tipo di attività per non sollecitare sempre gli stessi tendini
- mantenere una buona forma fisica generale
- rinforzo muscolare equilibrato
- utilizzare attrezzature sportive appropriate e in buone condizioni
- indossare calzature adeguate
Sul posto di lavoro:
- adottare corretta ergonomia
- fare pause regolari durante attività ripetitive
- mantenere posture corrette
- utilizzare la tecnica corretta nei movimenti ripetitivi
Stile di vita:
- alimentazione equilibrata
- adeguata idratazione
- controllo di patologie sistemiche (diabete, ipercolesterolemia)
- mantenimento del peso forma
Tempi di recupero
I tempi di recupero sono molto variabili e dipendono da diversi fattori:
Fattori che influenzano il recupero:
- età del paziente
- zona del corpo coinvolta
- entità dell’infiammazione
- primo episodio vs riacutizzazione
- aderenza al trattamento
Tempi indicativi:
- forme lievi: 2-3 settimane di riposo
- forme moderate: 4-6 settimane
- forme croniche: diversi mesi
Importante: Se il dolore persiste nonostante il riposo, è sempre necessario rivolgersi al medico per un consulto specialistico.