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Mal di testa (o cefalea): cause, tipi e trattamenti

Il mal di testa, noto in termini medici come cefalea, è uno dei disturbi più comuni che colpisce persone di tutte le età. Si stima che circa il 90% della popolazione sperimenti almeno un episodio di mal di testa nel corso della vita, e per molti rappresenta un problema ricorrente che può influire significativamente sulla qualità della vita quotidiana.

Il dolore può manifestarsi in diverse forme, localizzarsi in varie zone della testa e presentare caratteristiche molto diverse da persona a persona. Può essere lieve e fastidioso oppure intenso e debilitante, può durare pochi minuti o persistere per giorni, può comparire improvvisamente o svilupparsi gradualmente.

Comprendere il tipo di mal di testa di cui si soffre è fondamentale per poter adottare le strategie di gestione più appropriate e sapere quando è necessario consultare un medico. Mentre la maggior parte dei mal di testa non è segnale di problemi gravi, alcuni sintomi richiedono attenzione medica immediata.

Cause del mal di testa

Le cause del mal di testa sono molteplici e possono variare notevolmente a seconda del tipo specifico. Nella maggior parte dei casi, il mal di testa è una condizione primaria, ovvero non causata da altre malattie, ma esistono anche forme secondarie dovute a condizioni mediche sottostanti.

Lo stress e la tensione muscolare rappresentano tra le cause più frequenti. La tensione accumulata nei muscoli del collo, delle spalle e del cuoio capelluto può provocare dolore che si irradia alla testa. Periodi di stress prolungato, posture scorrette, soprattutto durante il lavoro al computer, e mancanza di movimento contribuiscono a questo tipo di cefalea.

I fattori ormonali giocano un ruolo importante, specialmente nelle donne. Le fluttuazioni degli estrogeni durante il ciclo mestruale, la gravidanza o la menopausa possono scatenare episodi di mal di testa. Molte donne notano che il mal di testa si presenta regolarmente prima o durante le mestruazioni.

L’alimentazione influisce in modi diversi: il digiuno prolungato e l’ipoglicemia possono causare mal di testa, così come la disidratazione. Alcuni alimenti e bevande sono noti fattori scatenanti per persone predisposte, tra cui formaggi stagionati, cioccolato, alcol (specialmente vino rosso), caffeina in eccesso o, al contrario, l’astinenza da caffeina in chi la consuma abitualmente.

I disturbi del sonno, sia la mancanza che l’eccesso di sonno, possono provocare mal di testa. Dormire troppo poco, avere un sonno disturbato o irregolare, o dormire eccessivamente durante il fine settimana può scatenare episodi dolorosi.

I fattori ambientali includono luci intense o lampeggianti, rumori forti, odori intensi, cambiamenti climatici o di altitudine, e permanenza in ambienti chiusi e poco ventilati. Anche il fumo, sia attivo che passivo, può contribuire.

Alcune condizioni mediche possono causare mal di testa secondario: sinusite, infezioni dentali, problemi alla vista che richiedono correzione, ipertensione arteriosa, problemi cervicali e disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare. Più raramente, il mal di testa può essere sintomo di condizioni gravi come meningite, emorragia cerebrale o tumori.

L’uso eccessivo di farmaci antidolorifici rappresenta un paradosso: assumere analgesici troppo frequentemente può causare a sua volta mal di testa da rebound, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.

Tipi di mal di testa

Esistono oltre 150 tipi diversi di mal di testa classificati dalla medicina, ma i più comuni appartengono a tre categorie principali: cefalea tensiva, emicrania e cefalea a grappolo.

La cefalea tensiva è la forma più comune e colpisce circa il 70-80% della popolazione. Si caratterizza per un dolore sordo, continuo e costrittivo, spesso descritto come una fascia stretta intorno alla testa o un peso sul capo. Il dolore è generalmente bilaterale, ovvero interessa entrambi i lati della testa, e si localizza tipicamente nella zona frontale, temporale o occipitale. L’intensità è lieve o moderata e raramente impedisce le normali attività quotidiane, anche se può renderle più faticose. Non si associa tipicamente a nausea, vomito o sensibilità a luce e rumori.

L’emicrania rappresenta la seconda forma più comune e colpisce circa il 15% della popolazione, con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne. Si manifesta con un dolore pulsante o martellante, tipicamente unilaterale, che può interessare la zona frontale, temporale o retro-orbitale. L’intensità è da moderata a severa e spesso impedisce le normali attività. L’emicrania si accompagna frequentemente a nausea, vomito, fotofobia (sensibilità alla luce) e fonofobia (sensibilità ai rumori). Circa il 25% delle persone con emicrania sperimenta un’aura, che consiste in sintomi neurologici reversibili che precedono o accompagnano il mal di testa, come disturbi visivi, formicolii o difficoltà nel parlare.

La cefalea a grappolo è meno comune ma estremamente dolorosa, colpisce principalmente gli uomini ed è caratterizzata da episodi di dolore intensissimo, spesso descritto come lancinante o bruciante, strettamente unilaterale e localizzato intorno all’occhio o alla tempia. Gli attacchi durano da 15 minuti a 3 ore e si verificano in periodi di settimane o mesi (i “grappoli”), seguiti da periodi di remissione. Durante l’attacco, si manifestano sintomi autonomici come lacrimazione, arrossamento dell’occhio, congestione nasale e sudorazione sulla fronte, tutti sullo stesso lato del dolore.

Altri tipi includono la cefalea cervicogenica, che origina da problemi del collo, la cefalea sinusale associata a sinusite, e il mal di testa da uso eccessivo di farmaci. Esistono anche forme più rare come la nevralgia del trigemino, caratterizzata da scariche dolorose brevissime ma intensissime al volto.

Tipi di cefalea
Tipo Localizzazione Qualità del dolore Durata Sintomi associati Frequenza
Emicrania Unilaterale (metà testa), può alternare lato o essere bilaterale Pulsante, martellante 4-72 ore Nausea, vomito, fotofobia, fonofobia, aura visiva (20% dei casi) Episodica: 1-14 giorni/mese
Cronica: ≥15 giorni/mese
Cefalea tensiva Bilaterale (fronte, tempie, nuca) a fascia/cerchio Gravativa, costrittiva, “morsa” 30 minuti – 7 giorni Tensione muscolare collo/spalle, raramente nausea lieve Episodica: <15 giorni/mese
Cronica: ≥15 giorni/mese
Cefalea a grappolo Unilaterale fissa (orbita, tempia, fronte) sempre stesso lato Lancinante, trafittiva, “chiodo nell’occhio” 15-180 minuti Lacrimazione, arrossamento occhio, ptosi palpebrale, rinorrea, agitazione psicomotoria Grappoli: 1-8 attacchi/giorno per settimane/mesi, poi remissione
Cefalea cervicogenica Unilaterale, parte da collo verso fronte/occhi Continua, sorda, a volte pulsante Ore o giorni Rigidità cervicale, dolore che peggiora con movimenti del collo Variabile, spesso quotidiana
Cefalea da sinusite Fronte, guance, ponte nasale, dietro gli occhi Pulsante, pressoria, sensazione di peso Giorni (durante infezione) Congestione nasale, secrezione mucosa, febbre, peggiora chinandosi Durante episodi infettivi

Trattamenti per il mal di testa

L’approccio terapeutico al mal di testa varia notevolmente in base al tipo, alla frequenza e all’intensità degli episodi. Per la cefalea tensiva occasionale, spesso è sufficiente il riposo in un ambiente tranquillo e buio, l’applicazione di impacchi freddi sulla fronte o caldi sulla nuca e sul collo, e tecniche di rilassamento. Massaggi delicati dei muscoli del collo, delle spalle e delle tempie possono alleviare la tensione.

I farmaci da banco come paracetamolo, ibuprofene o acido acetilsalicilico sono efficaci per il mal di testa lieve o moderato quando usati occasionalmente. È importante assumerli ai primi sintomi e non superare le dosi raccomandate. L’uso frequente di questi farmaci, oltre tre giorni alla settimana per più di un mese, può portare a cefalea da rebound.

Per l’emicrania, oltre agli analgesici comuni, esistono farmaci specifici chiamati triptani che agiscono sui meccanismi alla base dell’attacco emicranico. Questi farmaci sono più efficaci se assunti nelle prime fasi dell’attacco. I farmaci antiemetici possono essere utili per controllare nausea e vomito associati.

Quando il mal di testa diventa frequente o cronico, può essere necessaria una terapia preventiva. Diversi farmaci possono ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi: beta-bloccanti, anticonvulsivanti, antidepressivi triciclici o, per l’emicrania cronica, iniezioni di tossina botulinica. Recentemente sono stati sviluppati anticorpi monoclonali specifici per la prevenzione dell’emicrania, che hanno mostrato ottimi risultati.

Gli approcci non farmacologici sono fondamentali nella gestione a lungo termine. La gestione dello stress attraverso tecniche di rilassamento, meditazione, yoga o biofeedback ha dimostrato efficacia. L’agopuntura può essere utile in alcuni casi. La fisioterapia e la terapia manuale sono particolarmente indicate per la cefalea tensiva e cervicogenica.

Modifiche dello stile di vita rappresentano la base del trattamento: mantenere ritmi sonno-veglia regolari, fare esercizio fisico regolare di intensità moderata, mantenere una buona idratazione bevendo almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, e seguire un’alimentazione regolare evitando digiuni prolungati.

Quando consultare un medico

Sebbene la maggior parte dei mal di testa non sia segnale di problemi gravi, alcune situazioni richiedono valutazione medica urgente. È necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso se il mal di testa è improvviso e violentissimo, spesso descritto come “il peggiore della vita”, se si associa a febbre alta, rigidità del collo, confusione mentale o perdita di coscienza.

Altri segnali di allarme includono mal di testa accompagnato da debolezza, intorpidimento o difficoltà a parlare, alterazioni della vista che non migliorano, convulsioni, o trauma cranico recente. Un mal di testa che peggiora progressivamente nel corso di giorni o settimane nonostante i trattamenti richiede valutazione.

È consigliabile consultare il medico anche quando il mal di testa diventa più frequente del solito, cambia nelle sue caratteristiche abituali, compare dopo i 50 anni per la prima volta, interferisce significativamente con le attività quotidiane, o richiede l’uso di farmaci antidolorifici più di due volte alla settimana.

Prima della visita, può essere molto utile tenere un diario del mal di testa per almeno un mese, annotando quando si verificano gli episodi, la durata, l’intensità del dolore, i sintomi associati, eventuali fattori scatenanti e i farmaci assunti. Queste informazioni aiuteranno il medico a formulare una diagnosi accurata e impostare il trattamento più appropriato.

Diario del Mal di Testa – Santagostino Imola

📋 Diario del Mal di Testa

Strumento diagnostico essenziale per identificare pattern e trigger delle cefalee

Perché tenere un diario del mal di testa?

Il diario delle cefalee è uno strumento fondamentale per il neurologo. Permette di identificare pattern, trigger scatenanti e valutare l’efficacia delle terapie. Compilarlo con costanza per almeno 4-6 settimane migliora significativamente la precisione diagnostica.

Data/Ora Intensità (1-10) Localizzazione Trigger Durata Farmaci
15/10/2025
14:30
7/10
Emilato dx
Tempia-occhio
Stress lavorativo
Pasto saltato
5 ore Ibuprofene 600mg
Parziale sollievo
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📝 Guida alla compilazione

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Data/Ora Annotare giorno e ora di inizio del mal di testa
📊
Intensità 1=lieve fastidio, 10=dolore insopportabile che impedisce qualsiasi attività
📍
Localizzazione Unilaterale (dx/sx), bilaterale, fronte, tempie, nuca, orbita
Trigger Stress, cibi specifici, ciclo mestruale, luci intense, odori forti, mancanza di sonno
⏱️
Durata Indicare ore o giorni di persistenza del dolore
💊
Farmaci Nome, dosaggio, efficacia (sollievo completo/parziale/nullo)

La diagnosi si basa principalmente sulla storia clinica e sull’esame obiettivo. Esami strumentali come TAC o risonanza magnetica vengono prescritti solo in presenza di sintomi sospetti o quando le caratteristiche del mal di testa lo richiedono, e non sono necessari nella maggior parte dei casi.

Prevenzione del mal di testa

La prevenzione rappresenta un aspetto fondamentale nella gestione del mal di testa ricorrente. Identificare e evitare i fattori scatenanti personali è il primo passo: tenere un diario aiuta a riconoscere schemi e correlazioni tra attività, alimenti o situazioni e la comparsa del dolore.

Mantenere una routine quotidiana regolare è essenziale: andare a dormire e svegliarsi agli stessi orari, anche nel fine settimana, aiuta a prevenire il mal di testa. Evitare di saltare i pasti e mantenere orari regolari per mangiare stabilizza i livelli di zucchero nel sangue. Fare piccoli pasti frequenti può essere più utile di pasti abbondanti.

L’esercizio fisico regolare, almeno 30 minuti al giorno per la maggior parte dei giorni della settimana, riduce la frequenza del mal di testa. Attività aerobiche moderate come camminare, nuotare o andare in bicicletta sono particolarmente benefiche. È importante aumentare gradualmente l’intensità dell’esercizio per evitare di scatenare mal di testa.

La gestione della postura è cruciale, specialmente per chi lavora al computer. Assicurarsi che lo schermo sia all’altezza degli occhi, mantenere la schiena dritta, fare pause frequenti ogni 30-60 minuti per stirare i muscoli e camminare. L’ergonomia della postazione di lavoro dovrebbe essere ottimizzata.

Limitare l’uso di dispositivi elettronici, specialmente prima di dormire, riduce l’esposizione alla luce blu che può interferire con il sonno e scatenare mal di testa. Ridurre il tempo trascorso davanti agli schermi e fare pause regolari aiuta a prevenire l’affaticamento visivo.

Tecniche di gestione dello stress dovrebbero essere praticate regolarmente, non solo quando compare il mal di testa. La respirazione diaframmatica, la meditazione mindfulness, lo yoga e il rilassamento muscolare progressivo sono tutte tecniche efficaci che possono essere apprese e praticate quotidianamente.

Limitare o evitare alcol e caffeina può aiutare alcune persone. Se si consuma caffeina regolarmente, evitare cambiamenti bruschi nelle abitudini: l’astinenza improvvisa può scatenare mal di testa intenso. Ridurre gradualmente il consumo se si desidera eliminare la caffeina.

Creare un ambiente ottimale: assicurare una buona illuminazione, evitando sia la luce eccessivamente intensa che quella troppo fioca, mantenere una buona ventilazione e una temperatura confortevole, ridurre i rumori di fondo quando possibile.

Per le donne che soffrono di emicrania correlata al ciclo mestruale, discutere con il ginecologo possibili interventi ormonali può essere utile. Alcuni contraccettivi ormonali possono peggiorare l’emicrania, mentre altri possono migliorarla.

Imparare a riconoscere i segnali precoci del mal di testa permette di intervenire tempestivamente con strategie di gestione o farmaci, potenzialmente prevenendo lo sviluppo completo dell’episodio o riducendone l’intensità. Molte persone notano sintomi prodromici ore o giorni prima, come cambiamenti dell’umore, sbadigli frequenti, desiderio di cibi specifici o rigidità del collo.