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Le vertigini, come affrontarle

Le vertigini rappresentano una delle problematiche più comuni che spingono le persone a consultare un medico. Si tratta di una sensazione illusoria di movimento, in cui la persona percepisce che l’ambiente circostante ruota attorno a sé o che il proprio corpo si muove nello spazio, pur rimanendo ferma. Questa condizione può manifestarsi in modo improvviso o graduale e può durare da pochi secondi a diverse ore o giorni.

È importante distinguere le vertigini dai semplici capogiri o dai giramenti di testa. Mentre le vertigini danno una vera sensazione di rotazione, i capogiri si manifestano con una sensazione di instabilità, stordimento o sensazione di testa vuota. Questa distinzione è fondamentale per identificare la causa del disturbo e impostare il trattamento più appropriato.

Le vertigini possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita, limitando le attività quotidiane e causando ansia e preoccupazione. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, si tratta di disturbi risolvibili con i trattamenti adeguati.

Cause delle vertigini

Le vertigini possono originare da diverse cause, che vengono generalmente suddivise in due grandi categorie: vertigini periferiche e vertigini centrali. La distinzione tra queste due tipologie è essenziale per orientare la diagnosi e il trattamento.

Le vertigini periferiche sono le più frequenti, rappresentando circa l’80% dei casi. Originano da problemi a carico dell’orecchio interno, l’organo responsabile dell’equilibrio. Le cause più comuni includono la vertigine posizionale parossistica benigna, la labirintite, la neurite vestibolare e la malattia di Ménière.

Le vertigini centrali, meno comuni ma potenzialmente più gravi, derivano da problemi a livello del sistema nervoso centrale, in particolare del cervelletto o del tronco encefalico. Possono essere causate da ictus, sclerosi multipla, tumori cerebrali, emicrania vestibolare o altre condizioni neurologiche.

Altri fattori che possono causare vertigini includono disturbi cardiovascolari come ipertensione o ipotensione, aritmie o insufficienza cardiaca. Anche alcuni farmaci, come antipertensivi, sedativi o antibiotici specifici, possono provocare vertigini come effetto collaterale. L’ansia e gli attacchi di panico possono manifestarsi con sintomi simili alle vertigini, così come disidratazione, anemia e ipoglicemia.

Vertigini Periferiche vs Centrali
Caratteristica Vertigini Periferiche Vertigini Centrali
Frequenza Molto comuni (85-90% dei casi) Meno comuni (10-15% dei casi)
Insorgenza Improvvisa e acuta Può essere graduale o improvvisa
Durata episodi Da pochi secondi a ore (raramente giorni) Continua o persistente per giorni/settimane
Intensità vertigine Severa, spesso invalidante Generalmente più lieve ma costante
Tipo di vertigine Rotatoria intensa (“tutto gira”) Sensazione di instabilità, disequilibrio
Nausea e vomito Molto frequenti e intensi Presenti ma solitamente meno intensi
Sintomi uditivi Spesso presenti: acufeni, ipoacusia, sensazione di orecchio pieno Generalmente assenti
Sintomi neurologici Assenti PRESENTI: diplopia (visione doppia), disartria (difficoltà nel parlare), paresi facciale, deficit motori, alterazioni della sensibilità
Nistagmo Orizzontale o rotatorio, si riduce fissando lo sguardo, si affatica Può essere verticale o multidirezionale, non si riduce fissando lo sguardo, non si affatica
Peggioramento con movimenti testa Marcato peggioramento Minore influenza dei movimenti
Test di Romberg Caduta verso il lato malato Instabilità in tutte le direzioni
Capacità di camminare Difficile ma spesso possibile con supporto Molto compromessa o impossibile (atassia marcata)
Cefalea associata Rara Frequente, soprattutto se origine vascolare
Gravità clinica Benigna nella maggior parte dei casi Potenzialmente grave, richiede valutazione urgente
Cause principali Vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), neurite vestibolare, labirintite, sindrome di Ménière Ictus cerebellare o del tronco encefalico, sclerosi multipla, tumori cerebrali, emicrania vestibolare
Urgenza intervento Generalmente non urgente (salvo sintomi gravi) URGENTE se sospetto di ictus o patologia neurologica acuta
Specialista di riferimento Otorinolaringoiatra, vestibologo Neurologo, urgenza se sintomi acuti

Vertigini periferiche: le forme più comuni

La vertigine posizionale parossistica benigna è la causa più frequente di vertigini periferiche. Si verifica quando piccoli cristalli di carbonato di calcio, normalmente presenti nell’orecchio interno, si spostano nei canali semicircolari. Questo movimento anomalo invia segnali errati al cervello riguardo alla posizione della testa, causando brevi episodi di vertigine intensa.

Gli episodi sono tipicamente scatenati da movimenti specifici della testa, come girarsi nel letto, alzarsi rapidamente, piegarsi in avanti o guardare in alto. Ogni episodio dura solitamente meno di un minuto, ma può essere molto intenso e spaventoso. Fortunatamente, questa condizione è benigna e può essere trattata efficacemente con manovre specifiche.

La labirintite è un’infiammazione dell’orecchio interno, spesso causata da infezioni virali o batteriche. Provoca vertigini intense, accompagnate da nausea, vomito e difficoltà di equilibrio. A differenza della vertigine posizionale, la labirintite causa sintomi continui che possono durare giorni o settimane. Spesso si associa a perdita dell’udito e ronzii nelle orecchie.

La neurite vestibolare colpisce il nervo vestibolare, responsabile del trasporto delle informazioni sull’equilibrio dall’orecchio interno al cervello. Anche questa condizione è generalmente causata da un’infezione virale e provoca vertigini intense e improvvise, nausea e difficoltà a mantenere l’equilibrio. A differenza della labirintite, non causa perdita dell’udito.

La malattia di Ménière è un disturbo cronico dell’orecchio interno caratterizzato da episodi ricorrenti di vertigini intense, accompagnati da perdita dell’udito fluttuante, acufene e sensazione di pienezza nell’orecchio. Gli attacchi possono durare da 20 minuti a diverse ore e possono essere molto debilitanti.

Vertigini centrali: quando preoccuparsi

Le vertigini centrali richiedono un’attenzione particolare perché possono segnalare problemi neurologici significativi. A differenza delle vertigini periferiche, quelle centrali tendono ad avere un esordio più graduale e possono persistere più a lungo.

L’ictus o l’attacco ischemico transitorio possono manifestarsi con vertigini improvvise, associate ad altri sintomi neurologici come difficoltà a parlare, debolezza di un lato del corpo, perdita di coordinazione o alterazioni della vista. Questi sintomi richiedono un intervento medico urgente.

L’emicrania vestibolare è una forma particolare di emicrania che si manifesta con vertigini, con o senza mal di testa. Gli episodi possono durare da minuti a ore e sono spesso accompagnati da sensibilità alla luce e al suono, nausea e disturbi visivi.

La sclerosi multipla può causare vertigini quando le lesioni colpiscono le aree del cervello responsabili dell’equilibrio. In questi casi, le vertigini si associano tipicamente ad altri sintomi neurologici come disturbi visivi, formicolii o debolezza muscolare.

Tumori cerebrali, sebbene rari, possono causare vertigini persistenti quando localizzati nel cervelletto o nel tronco encefalico. In questi casi, le vertigini tendono a peggiorare gradualmente e si accompagnano ad altri sintomi neurologici progressivi.

Sintomi associati alle vertigini

Le vertigini raramente si presentano da sole e sono spesso accompagnate da altri sintomi che possono aiutare a identificare la causa sottostante. Il sintomo più comune è la nausea, che può arrivare fino al vomito, specialmente durante gli episodi intensi di vertigine.

La perdita di equilibrio e l’instabilità nella deambulazione sono frequenti, rendendo difficile camminare o stare in piedi senza supporto. Molte persone descrivono una sensazione di essere su una barca o di camminare su un terreno morbido.

I disturbi dell’udito possono accompagnare le vertigini quando la causa è localizzata nell’orecchio interno. Questi includono perdita dell’udito, acufeni (ronzii o fischi nelle orecchie) o sensazione di orecchio pieno o ovattato.

Alcuni pazienti riferiscono disturbi visivi come visione offuscata, difficoltà a mettere a fuoco o nistagmo, un movimento involontario e ritmico degli occhi che può essere osservato dal medico durante la visita.

Sintomi generali come sudorazione, pallore, palpitazioni e ansia sono comuni durante gli episodi di vertigine, in parte come reazione all’esperienza spaventante del disturbo dell’equilibrio.

Come capire se sono vertigini o giramenti di testa

Distinguere tra vertigini vere e proprie e semplici giramenti di testa è importante per orientare la diagnosi. Le vertigini vere si caratterizzano per una sensazione rotatoria specifica: la persona ha l’impressione che l’ambiente ruoti attorno a sé o che il proprio corpo ruoti nello spazio. Questa sensazione è spesso descritta come “stare su una giostra”.

I giramenti di testa, invece, si manifestano con una sensazione più vaga di instabilità, stordimento o “testa leggera”, senza una vera percezione di rotazione. Possono essere causati da cali di pressione, ipoglicemia, anemia o ansia, e tendono a migliorare quando ci si sdraia o si assume una posizione stabile.

Le vertigini sono tipicamente più intense e debilitanti dei giramenti di testa, rendendo difficile o impossibile stare in piedi o camminare durante l’episodio. I giramenti di testa, pur essendo fastidiosi, raramente impediscono completamente il movimento.

La durata degli episodi può fornire ulteriori indizi: le vertigini periferiche tendono a manifestarsi in episodi brevi ma intensi, mentre i giramenti di testa possono durare più a lungo ma con intensità minore. Le vertigini centrali possono essere costanti o intermittenti.

Quando consultare un medico

Alcune situazioni richiedono una valutazione medica urgente. È necessario recarsi al pronto soccorso se le vertigini sono improvvise e intense, soprattutto se accompagnate da difficoltà a parlare, debolezza di un lato del corpo, alterazioni della vista, perdita di coscienza o forte mal di testa.

Si consiglia di consultare il medico nel breve termine se le vertigini persistono per più di alcuni giorni, se si verificano episodi ricorrenti, se le vertigini peggiorano progressivamente o se interferiscono significativamente con le attività quotidiane.

È importante rivolgersi al medico anche quando le vertigini si associano a perdita dell’udito, acufeni intensi, febbre alta o rigidità del collo, poiché questi sintomi potrebbero indicare infezioni o altre condizioni che richiedono trattamento specifico.

Prima della visita medica, può essere utile tenere un diario dei sintomi, annotando quando si verificano le vertigini, quanto durano, cosa le scatena e quali altri sintomi si presentano. Queste informazioni aiuteranno il medico a formulare una diagnosi accurata.

Trattamenti per le vertigini

Il trattamento delle vertigini dipende dalla causa sottostante. Per la vertigine posizionale parossistica benigna, il trattamento più efficace consiste in manovre di riposizionamento dei canaliti, come la manovra di Epley. Queste manovre, eseguite da un medico o fisioterapista specializzato, aiutano a riportare i cristalli di calcio nella posizione corretta nell’orecchio interno. Il tasso di successo è molto elevato e spesso una o due sedute sono sufficienti.

Per la labirintite e la neurite vestibolare, il trattamento iniziale include farmaci antivertiginosi per alleviare i sintomi acuti, come dimenidrinato o betaistina. Se l’infezione è batterica, possono essere necessari antibiotici. La riabilitazione vestibolare, un tipo specifico di fisioterapia, aiuta il cervello a compensare i problemi di equilibrio e accelera il recupero.

La malattia di Ménière richiede un approccio terapeutico più complesso che può includere modifiche dietetiche, come la riduzione del sale e della caffeina, diuretici per ridurre l’accumulo di liquidi nell’orecchio interno e, nei casi severi, procedure più invasive come iniezioni intratimpaniche o interventi chirurgici.

Per l’emicrania vestibolare, il trattamento prevede farmaci preventivi per l’emicrania, modifiche dello stile di vita per evitare i fattori scatenanti e, durante gli episodi acuti, farmaci specifici per l’emicrania.

Le vertigini di origine centrale richiedono il trattamento della condizione neurologica sottostante. In caso di ictus, è fondamentale un intervento medico urgente. Per la sclerosi multipla o altre condizioni croniche, il trattamento è gestito dal neurologo con terapie specifiche.

Come sconfiggere le vertigini: strategie pratiche

Oltre ai trattamenti medici specifici, esistono diverse strategie che possono aiutare a gestire e prevenire le vertigini. La riabilitazione vestibolare rappresenta un approccio molto efficace per molti tipi di vertigini. Consiste in esercizi specifici che aiutano il cervello a compensare i problemi di equilibrio, migliorando la stabilità e riducendo i sintomi.

Durante un episodio di vertigine, è importante cercare di rimanere il più fermi possibile, preferibilmente sdraiati in un ambiente tranquillo e con poca luce. Evitare movimenti bruschi della testa e cercare di fissare un punto fermo può aiutare a ridurre la sensazione di rotazione.

Modifiche dello stile di vita possono contribuire a prevenire le vertigini. Mantenere una buona idratazione è fondamentale, così come evitare cambi di posizione troppo rapidi, soprattutto quando ci si alza dal letto o da una sedia. Una dieta equilibrata aiuta a prevenire ipoglicemia e carenze nutrizionali che possono causare capogiri.

Per chi soffre di vertigini ricorrenti, è utile evitare situazioni che possono scatenare gli episodi o aumentare il rischio di cadute. Usare calzature comode e stabili, assicurarsi che la casa sia ben illuminata e libera da ostacoli, utilizzare corrimano quando disponibili.

La gestione dello stress attraverso tecniche di rilassamento, respirazione profonda o meditazione può essere utile, specialmente quando l’ansia contribuisce ai sintomi. Un sonno adeguato e regolare supporta il sistema vestibolare e riduce la probabilità di episodi.

Come si toglie la vertigine acuta

Durante un episodio acuto di vertigine, alcune misure immediate possono aiutare a gestire i sintomi. Il primo passo è mettersi in sicurezza: sedersi o sdraiarsi immediatamente per evitare cadute. Se possibile, sdraiarsi in una posizione che minimizza i sintomi, spesso con la testa leggermente sollevata.

Chiudere gli occhi o fissare un punto fermo può aiutare a ridurre la sensazione di rotazione. Evitare movimenti bruschi della testa e cercare di muoversi lentamente quando necessario. Respirare profondamente e lentamente aiuta a controllare la nausea e l’ansia associate alla vertigine.

Se la nausea è intensa, farmaci antiemetici possono fornire sollievo. Farmaci antivertiginosi come il dimenidrinato possono essere utili per ridurre l’intensità dei sintomi, ma dovrebbero essere usati secondo le indicazioni mediche.

Rimanere in un ambiente tranquillo, fresco e con poca luce può aiutare. Evitare stimoli visivi intensi come schermi luminosi o ambienti affollati. Piccoli sorsi di acqua o bevande fresche possono aiutare con la nausea, ma evitare di mangiare durante l’episodio acuto.

Se le vertigini sono molto intense, persistono per più di un’ora nonostante le misure di gestione, o si accompagnano a sintomi preoccupanti come mal di testa severo, difficoltà a parlare o debolezza, è necessario cercare assistenza medica immediata.